venerdì 16 febbraio 2007

Il mistero del corpo celeste caduto in Tunguska nel 1908

Fonte : pravda.ru

Il mistero del corpo celeste abbattutosi nella taiga della Siberia orientale una mattina dell'ormai lontano 30 giugno 1908 e che provoco' la completa distruzione di oltre 2000 chilometri quadrati di boschi, praticamente gia' da un secolo turba gli animi degli scienziati.

Sinora nemmeno una delle decine di ipotesi formulate a proposito di quanto accaduto e' stata ufficialmente riconosciuta come l'autentica verita' e in questi giorni l'ennesima versione dei fatti e' stata fornita da un gruppo di scienziati russi della citta' di Krasnojarsk, i quali sostengono che la presunta "meteorite" in realta' non era altro che una cometa ghiacciata formata da acqua e carbonio.
In particolare il fisico Ghennadij Bybin, il quale da piu' di 30 anni studia il fenomeno in questione, ha esposto la propria tesi basandosi sugli studi effettuati a suo tempo da Leonid Kulik, il primo scienziato che si e' occupato dello studio del luogo in cui e' caduto il misterioso oggetto.
All'epoca Kulik trovo' nel luogo della caduta una strana sostanza a forma di ghiaccio, alla quale pero' non dette troppa importanza, dal momento che stava cercando ben altre cose. Tuttavia e' emerso che questo blocco di ghiaccio pressato contenente gas combustibili e ritrovato a 20 anni di distanza dall'esplosione, non rappresenta una sostanza eterneamente ghiacciata, come si e' pensato finora, bensi' la prova, come sostiene Bybin, che la teoria della cometa ghiacciata e' esatta.
Per la cometa, abbattutasi sul nostro pianeta a seguito di uno scontro nel cosmo sotto forma di una moltitudine di pezzi, la Terra non ha rappresentato altro che una padella rovente a contatto della quale il ghiaccio si e' rapidamente sciolto per poi esplodere.
Adesso questa versione dell'accaduto sostenuta da Byblin e' stata pubblicata e sottoposta di conseguenza ad una seria analisi. Da parte sua lo scienziato in questione spera vivamente che la teoria da lui stesso esposta sia l'ultima e la definitiva a proposito del mistero di Tunguska, tanto piu' che il 30 giugno del prossimo anno ricorrera' il primo centenario della caduta del misterioso oggetto nella taiga siberiana.
A questo proposito, in periodi diversi, sono state esposte una moltitudine di teorie nel tentativo di dare una spiegazione reale di cio' che effettivamente avvenne quella mattina del 30 giugno 1908 sul territorio della Siberia orientale. Secondo quanto raccontato da molti testimoni oculari dell'avvenimento, nel cielo era stata notata un'enorme palla di fuoco accompagnata da effetti sonori e di luce.
Ne segui' l'impatto col suolo terrestre e la conseguente terribile esplosione, udita su di una superficie superiore al milione di metri quadri e dalla devastante potenza pari a quella ipotetica di duemila delle bombe atomiche che gli americani sganciarono nell'agosto del 1945 su Hiroshima e Nagasaki.
Le prime ricerche a proposito del misterioso fenomeno di Tunguska, vennero condotte solamente all'inizio degli anni '20 dello scorso secolo da parte di quattro speciali commissioni inviate sul luogo dell'accaduto, organizzate dall'Accademia delle Scienze dell'URSS e guidate da Leonid Kulik.
Da allora ad oggi, sono state esposte piu' di cento ipotesi fantastiche nel tentativo di dare una spiegazione logica all'accaduto, ipotesi che vanno dall'esplosione di gas metano alla caduta nella taiga siberiana di una navicella extraterrestre.
Non molto prima dell'esposizione della teoria da parte dello scienziato russo Bybin, si era espresso a proposito un gruppo di scienziati italiani, secondo i quali la meteorite di Tunguska non era altro che un asteroide dalla consistenza assai poco compatta, fattore che, al contatto con l'atmosfera terrestre ne provoco' il surriscaldamento e la relativa esplosione.
Non va dimenticato pero' il fatto che gli stessi scienziati italiani hanno ammesso di essere sicuri della tesi da loro fornita solamente all'80%. Ecco perche' le ricerche in grado di dare una risposta definitiva al mistero di Tunguska continuano ad andare avanti.

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