Fonte : pravda.ru
E’ stato un tranquillo pescatore giapponese ad avvistare questa strana creatura in mare, apparsa all’improvviso davanti ai suoi occhi, ma dopo questo primo ragionevole stupore ha scoperto che il “mostro” era emerso dagli abissi per andare a morire proprio nei pressi delle coste nipponiche. Infatti, una volta catturato, è morto dopo poche ore.
In effetti l’aspetto dell’animale è dei più inquietanti: un’anguilla gigantesca con la testa da pescecane, l’occhio agguerrito, l’enorme bocca piena di denti affilati e sfrangiati come coralli molto taglienti.
Consegnato immediatamente agli esperti della Marina giapponese, è stato portato nel Parco Marino Awashima e lì filmato: il corpo del pescione si è così rivelato essere quello di una femmina, appartenente ad una rarissima specie chiamata “squalo arricciato”, una sorta di fossile vivente rimasto uguale dalla preistoria a oggi, con una lunghezza totale di 1,6 metri ed un peso di 7,5 chili.
L’esistenza di questo raro esemplare risalirebbe addirittura a 80 milioni di anni fa ed il problema di questa specie, che vive solo a più di 600 metri di profondità è che, una volta giunti in superficie, hanno scarsissime possibilità di sopravvivere.
lunedì 29 gennaio 2007
lunedì 22 gennaio 2007
Pianeta seriamente a rischio : il clima un disastro !
Fonte : corriere.it
Il rapporto di un panel di 2500 scienziati inchioda le responsabilità umana: «E' colpa nostra per i gas serra»
OSLO- I 2500 esperti di clima dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) hanno appena concluso il loro rapporto sulle prospettive del pianeta, che sarà ufficialmente presentato ai primi di febbraio del 2007, e non elargiscono buone parole. Se nella loro relazione del 2001 ci giudicavano infatti «probabilmente colpevoli» dei cambiamenti climatici ora il loro giudizio è «colpevoli» senza mezzi termini.
Non ci sarebbero scuse. Se la Terra si sta avviando sempre più rapidamente al disastro a causa del riscaldamento non è colpa della natura, ma nostra, che non abbiamo ridotto l'emissione di gas serra continuando imperterriti, per esempio, a usare combustibili fossili nonostante gli accorati avvertimenti degli scienziati.
E così ora dovremo pagarne le spese.
Quali? Secondo il rapporto un incremento della temperatura da 2 a 4,5 gradi centigradi entro il 2100, con conseguente scioglimento di ghiacci, desertificazione, distruzione delle risorse agricole, ondate di caldo.
Una situazione che minerebbe radicalmente la possibilità di sopravvivenza di milioni di persone, oltre a modificare drasticamente gli scenari geo-sociali del pianeta.
I DATI - Come anticipato dal Corriere della Sera nel novembre scorso, il dato più preoccupante, che deriva da misure strumentali oggettive, è l' incremento del tasso di crescita annuo delle concentrazioni di gas serra in atmosfera, in particolare dell' anidride carbonica (Co2, il principale fra i gas serra), generata dalle combustioni. Le emissioni totali di questo gas serra sono passate da 19,8 miliardi di tonnellate annue del 1980, a 23,4 del 1990, a 26 attuali. Un incremento così rapido fa sì che gli oceani e gli ecosistemi terrestri stiano perdendo progressivamente la capacità di assorbirlo e di conseguenza aumenta il suo accumulo in atmosfera. L' attuale concentrazione di Co2, pari a 380 parti per milione, è la più alta riscontrata nell' ultimo milione di anni, come risulta dalle analisi effettuate nei ghiacci dell' Antartide; e attualmente cresce al ritmo di 2 parti per milione l' anno: il più elevato tasso degli ultimi ventimila anni.
NOI E LA NATURA - Secondo le valutazioni Ipcc, l'accumulo dei gas serra di origine antropica ha già modificato le condizioni fisiche dell' atmosfera, al punto di causare un surplus di riscaldamento o «effetto serra aggiuntivo» che vale circa l' 1,7% rispetto a quello naturale. Per la precisione, l' effetto serra naturale (dovuto in prevalenza al vapor d' acqua atmosferico) viene stimato 180 watt per ogni metro quadrato di superficie terrestre; quello aggiuntivo 3 watt. Quest' ultimo, tuttavia, è attenuato di circa il 50% dai vari tipi di inquinanti (particelle e aerosol) in sospensione nell' atmosfera, sia pure in maniera disomogenea da posto a posto. Quel che rimane dell' effetto serra aggiuntivo è, da un punto di vista fisico, perfettamente coerente con l' aumento delle temperature medie di meno di un grado osservato nell' ultimo secolo.
RIMEDI - C'è però anche qualche buona notizia: se saranno presi provvedimenti adeguati, ci dicono gli scienziati, le prospettive potrebbero in parte cambiare. Ma qui gli esperti dell'Ipcc non fanno sconti: se i Governi non adotteranno i provvedimenti suggeriti non ci saranno speranze.
Il rapporto di un panel di 2500 scienziati inchioda le responsabilità umana: «E' colpa nostra per i gas serra»
OSLO- I 2500 esperti di clima dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) hanno appena concluso il loro rapporto sulle prospettive del pianeta, che sarà ufficialmente presentato ai primi di febbraio del 2007, e non elargiscono buone parole. Se nella loro relazione del 2001 ci giudicavano infatti «probabilmente colpevoli» dei cambiamenti climatici ora il loro giudizio è «colpevoli» senza mezzi termini.
Non ci sarebbero scuse. Se la Terra si sta avviando sempre più rapidamente al disastro a causa del riscaldamento non è colpa della natura, ma nostra, che non abbiamo ridotto l'emissione di gas serra continuando imperterriti, per esempio, a usare combustibili fossili nonostante gli accorati avvertimenti degli scienziati.
E così ora dovremo pagarne le spese.
Quali? Secondo il rapporto un incremento della temperatura da 2 a 4,5 gradi centigradi entro il 2100, con conseguente scioglimento di ghiacci, desertificazione, distruzione delle risorse agricole, ondate di caldo.
Una situazione che minerebbe radicalmente la possibilità di sopravvivenza di milioni di persone, oltre a modificare drasticamente gli scenari geo-sociali del pianeta.
I DATI - Come anticipato dal Corriere della Sera nel novembre scorso, il dato più preoccupante, che deriva da misure strumentali oggettive, è l' incremento del tasso di crescita annuo delle concentrazioni di gas serra in atmosfera, in particolare dell' anidride carbonica (Co2, il principale fra i gas serra), generata dalle combustioni. Le emissioni totali di questo gas serra sono passate da 19,8 miliardi di tonnellate annue del 1980, a 23,4 del 1990, a 26 attuali. Un incremento così rapido fa sì che gli oceani e gli ecosistemi terrestri stiano perdendo progressivamente la capacità di assorbirlo e di conseguenza aumenta il suo accumulo in atmosfera. L' attuale concentrazione di Co2, pari a 380 parti per milione, è la più alta riscontrata nell' ultimo milione di anni, come risulta dalle analisi effettuate nei ghiacci dell' Antartide; e attualmente cresce al ritmo di 2 parti per milione l' anno: il più elevato tasso degli ultimi ventimila anni.
NOI E LA NATURA - Secondo le valutazioni Ipcc, l'accumulo dei gas serra di origine antropica ha già modificato le condizioni fisiche dell' atmosfera, al punto di causare un surplus di riscaldamento o «effetto serra aggiuntivo» che vale circa l' 1,7% rispetto a quello naturale. Per la precisione, l' effetto serra naturale (dovuto in prevalenza al vapor d' acqua atmosferico) viene stimato 180 watt per ogni metro quadrato di superficie terrestre; quello aggiuntivo 3 watt. Quest' ultimo, tuttavia, è attenuato di circa il 50% dai vari tipi di inquinanti (particelle e aerosol) in sospensione nell' atmosfera, sia pure in maniera disomogenea da posto a posto. Quel che rimane dell' effetto serra aggiuntivo è, da un punto di vista fisico, perfettamente coerente con l' aumento delle temperature medie di meno di un grado osservato nell' ultimo secolo.
RIMEDI - C'è però anche qualche buona notizia: se saranno presi provvedimenti adeguati, ci dicono gli scienziati, le prospettive potrebbero in parte cambiare. Ma qui gli esperti dell'Ipcc non fanno sconti: se i Governi non adotteranno i provvedimenti suggeriti non ci saranno speranze.
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scienza
Jakuzia : UFO acceca e spaventa la gente
Fonte : pravda.ru
Venerdi' scorso gli abitanti del villaggio di Nerjungri, situato nella repubblica della Jakuzia, sono stati testimoni oculari di un clamoroso fenomeno anomalo.
Come reso noto dall'agenzia stampa locale SakhaNews, gli abitanti del villaggio per una frazione di secondo sono stati letteralmente accecati da un improvviso bagliore causato da un oggetto volante non identificato.
Secondo i racconti dei testimoni, "sul villaggio si e' improvvisamente venuta a formare una nuvola accecante di colore azzurro dal diametro considerevole. Nel cielo, ad un'altezza decisamente inferiore a quella degli aerei, abbiamo improvvisamente notato un oggetto di forma ovale che se ne stava immobile e che scintillava in modo talmente chiaro da accecare. L'oggetto emanava una stana luce azzurrastra con sfumature gialle. Tutto cio' e' durato non piu' di un secondo e poi la luce emessa dall'oggetto si e' improvvisamente spenta. Di seguito il disco volante ha iniziato a muoversi per sparire rapidamente nell'oscurita'".
Da notare che l'accecante bagliore si e' verificato venerdi' mattina in completa assenza di sole ed e' stato altresi' registrato in un altro villaggio situato ad una trentina di chilometri da Nerjungri chiamato Ciulmana.
A tutto cio' va aggiunto il fatto che il fenomeno anomalo non e' stato registrato da nessuna apparechiatura presente nella zona, ne' da quelle che controllano la funzionalita' della centrale elettrica locale tantomeno dai radar che gestiscono il traffico aereo di un vicino aeroporto.
Gli addetti ai lavori si sono semplicemente limitati ad un'alzata di spalle nel tentativo di dare una spiegazione logica al clamoroso fenomeno anomalo. Come sempre, in questi casi, secondo loro non si tratta d'altro che di una cometa o delle parti di un missile esploso nell'atmosfera.
Venerdi' scorso gli abitanti del villaggio di Nerjungri, situato nella repubblica della Jakuzia, sono stati testimoni oculari di un clamoroso fenomeno anomalo.
Come reso noto dall'agenzia stampa locale SakhaNews, gli abitanti del villaggio per una frazione di secondo sono stati letteralmente accecati da un improvviso bagliore causato da un oggetto volante non identificato.
Secondo i racconti dei testimoni, "sul villaggio si e' improvvisamente venuta a formare una nuvola accecante di colore azzurro dal diametro considerevole. Nel cielo, ad un'altezza decisamente inferiore a quella degli aerei, abbiamo improvvisamente notato un oggetto di forma ovale che se ne stava immobile e che scintillava in modo talmente chiaro da accecare. L'oggetto emanava una stana luce azzurrastra con sfumature gialle. Tutto cio' e' durato non piu' di un secondo e poi la luce emessa dall'oggetto si e' improvvisamente spenta. Di seguito il disco volante ha iniziato a muoversi per sparire rapidamente nell'oscurita'".
Da notare che l'accecante bagliore si e' verificato venerdi' mattina in completa assenza di sole ed e' stato altresi' registrato in un altro villaggio situato ad una trentina di chilometri da Nerjungri chiamato Ciulmana.
A tutto cio' va aggiunto il fatto che il fenomeno anomalo non e' stato registrato da nessuna apparechiatura presente nella zona, ne' da quelle che controllano la funzionalita' della centrale elettrica locale tantomeno dai radar che gestiscono il traffico aereo di un vicino aeroporto.
Gli addetti ai lavori si sono semplicemente limitati ad un'alzata di spalle nel tentativo di dare una spiegazione logica al clamoroso fenomeno anomalo. Come sempre, in questi casi, secondo loro non si tratta d'altro che di una cometa o delle parti di un missile esploso nell'atmosfera.
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ufo
venerdì 19 gennaio 2007
Phnom Penh : Ragazza riappare dopo 19 anni
Fonte : repubblica.it
Sembra un film, è tutto vero. E accade in Cambogia. Per diciannove anni ha vissuto nella giungla, dove scomparve all'età di otto anni. Una ventisettenne cambogiana è tornata dai suoi genitori che l'hanno riconosciuta nonostante oggi le sue sembianze siano per metà animalesche. La vicenda è simile a quella raccontata da "Tarzan delle scimmie" di Edgar Rice Burroughs e interpretata sullo schermo da Christopher Lambert nel film Greystoke. La ragazza, Rochom P'ngieng, sparì nel 1988 mentre era di guardia a un bufalo d'acqua, in un villaggio a circa 610 chilometri a nord est della capitale Phnom Penh.
A scorgerla nella vegetazione fittissima è stato un contadino, allarmato dalla continua sparizione di cibo dalla propria abitazione. L'uomo "ha cominciato a sorvegliare l'area e si è accorto di questa ragazza che sbucava dalla giungla per appropriarsi del cibo", ha raccontato il vice capo della polizia nella provincia di Rattanakiri, Prey Chlam.
Sembra un film, è tutto vero. E accade in Cambogia. Per diciannove anni ha vissuto nella giungla, dove scomparve all'età di otto anni. Una ventisettenne cambogiana è tornata dai suoi genitori che l'hanno riconosciuta nonostante oggi le sue sembianze siano per metà animalesche. La vicenda è simile a quella raccontata da "Tarzan delle scimmie" di Edgar Rice Burroughs e interpretata sullo schermo da Christopher Lambert nel film Greystoke. La ragazza, Rochom P'ngieng, sparì nel 1988 mentre era di guardia a un bufalo d'acqua, in un villaggio a circa 610 chilometri a nord est della capitale Phnom Penh.
A scorgerla nella vegetazione fittissima è stato un contadino, allarmato dalla continua sparizione di cibo dalla propria abitazione. L'uomo "ha cominciato a sorvegliare l'area e si è accorto di questa ragazza che sbucava dalla giungla per appropriarsi del cibo", ha raccontato il vice capo della polizia nella provincia di Rattanakiri, Prey Chlam.
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news
giovedì 11 gennaio 2007
Il Misterioso Morbo di Morgellons
Fonte : nexusitalia
" Che sia una malattia aliena ? "
Edward Spencer è un neurologo che, da più di trent’anni, opera in California. È membro del Berkeley City Council. Il suo articolo, pur non contenendo elementi nuovi rispetto agli studi che abbiamo già pubblicato sul Morgellons, va segnalato perché conferma purtroppo la diffusione della sindrome; inoltre contiene un curioso riferimento a “polvere intelligente” da considerarsi con ogni probabilità uno strumento nanotecnologico.
Sebbene il medico non vi accenni, è quasi certo che il Morgellons è legato alla nefasta operazione “scie chimiche”, con cui sono diffusi i filamenti di polimeri sui quali si sofferma il neurologo. Da rilevare, infine, che i casi della sindrome sono più numerosi nelle aree sottoposte a pesante irrorazione.
Una malattia molto strana è tra noi: è il Morgellons. Negli Stati Uniti i casi registrati sono ormai 20.000, con picchi in California meridionale e nell’area del Golfo del Messico. Esistono ormai numerosi elementi in grado di dimostrare che tale patologia è associata alle nanotecnologie, in particolare alle nanofibre. La National Science Foundation definisce nanofibre quelle di dimensioni pari a 100 nanometri o inferiori.
Come sintomi il Morgellons presenta affaticamento, difficoltà di concentrazione ed altri sintomi neurologici. Questi sintomi sono associati alla presenza di sottilissime fibre che escono dalla pelle e che causano prurito intenso e lesioni cutanee. Tali fibre inoltre si muovono sotto il derma. Non esiste purtroppo alcuna terapia ed i medici, che non hanno nessuna familiarità con questa sindrome, tendono ad ignorarla. I pazienti sono etichettati come persone che soffrono di disturbi psichiatrici, ma i medici non hanno esaminato né la pelle né i filamenti, prima di formulare questa superficiale diagnosi. I filamenti blu che ho esaminato hanno un’estremità color oro e non bruciano neppure se sottoposti ad una temperatura di 1700 gradi Fahreneit. Niente di simile ai capelli che, se bruciati, sprigionano un odore caratteristico. I capelli inoltre hanno una struttura cellulare. Il Dottor Janovy ha stabilito che non sono né cellule né parassiti, ma nanomacchine veicolate, come sostiene anche la Dottoressa Hildegarde Staninger, da insetti: infatti le avvisaglie della malattia sono precedute dalla percezione di una puntura di insetto. Sono punture di insetti che provengono dai sistemi fognari.
Il Dottor Randy Wymore dell’Università dell’Oklahoma ha mandato dei campioni di fibre all’FBI, ma nulla di simile è stato trovato negli archivi forensi. Un contatto nella Naval Intelligence ha suggerito di guardare alla “polvere intelligente”. Il National Register of Enviromental Professionals ha creato un’unità di intervento per indagare sulle possibili cause ambientali della malattia. Ho chiesto al Berkeley City Council di intervenire presso l’Università della California affinché usino le loro risorse tecniche ed intellettuali per studiare questa malattia. Sotto la saggia guida di Wall Street e delle compagnie assicurative, la medicina negli Stati Uniti è precipitata in un sorprendente stato di degenerazione. La reazione del Center for Desease Control è letargica. Un semplice microscopio elettronico consente di vedere la struttura di queste fibre ed uno strumento come questo dovrebbe essere in dotazione di tutti gli ospedali. Ovviamente abbiamo urgente bisogno di terapie.
" Che sia una malattia aliena ? "
Edward Spencer è un neurologo che, da più di trent’anni, opera in California. È membro del Berkeley City Council. Il suo articolo, pur non contenendo elementi nuovi rispetto agli studi che abbiamo già pubblicato sul Morgellons, va segnalato perché conferma purtroppo la diffusione della sindrome; inoltre contiene un curioso riferimento a “polvere intelligente” da considerarsi con ogni probabilità uno strumento nanotecnologico.
Sebbene il medico non vi accenni, è quasi certo che il Morgellons è legato alla nefasta operazione “scie chimiche”, con cui sono diffusi i filamenti di polimeri sui quali si sofferma il neurologo. Da rilevare, infine, che i casi della sindrome sono più numerosi nelle aree sottoposte a pesante irrorazione.
Una malattia molto strana è tra noi: è il Morgellons. Negli Stati Uniti i casi registrati sono ormai 20.000, con picchi in California meridionale e nell’area del Golfo del Messico. Esistono ormai numerosi elementi in grado di dimostrare che tale patologia è associata alle nanotecnologie, in particolare alle nanofibre. La National Science Foundation definisce nanofibre quelle di dimensioni pari a 100 nanometri o inferiori.
Come sintomi il Morgellons presenta affaticamento, difficoltà di concentrazione ed altri sintomi neurologici. Questi sintomi sono associati alla presenza di sottilissime fibre che escono dalla pelle e che causano prurito intenso e lesioni cutanee. Tali fibre inoltre si muovono sotto il derma. Non esiste purtroppo alcuna terapia ed i medici, che non hanno nessuna familiarità con questa sindrome, tendono ad ignorarla. I pazienti sono etichettati come persone che soffrono di disturbi psichiatrici, ma i medici non hanno esaminato né la pelle né i filamenti, prima di formulare questa superficiale diagnosi. I filamenti blu che ho esaminato hanno un’estremità color oro e non bruciano neppure se sottoposti ad una temperatura di 1700 gradi Fahreneit. Niente di simile ai capelli che, se bruciati, sprigionano un odore caratteristico. I capelli inoltre hanno una struttura cellulare. Il Dottor Janovy ha stabilito che non sono né cellule né parassiti, ma nanomacchine veicolate, come sostiene anche la Dottoressa Hildegarde Staninger, da insetti: infatti le avvisaglie della malattia sono precedute dalla percezione di una puntura di insetto. Sono punture di insetti che provengono dai sistemi fognari.
Il Dottor Randy Wymore dell’Università dell’Oklahoma ha mandato dei campioni di fibre all’FBI, ma nulla di simile è stato trovato negli archivi forensi. Un contatto nella Naval Intelligence ha suggerito di guardare alla “polvere intelligente”. Il National Register of Enviromental Professionals ha creato un’unità di intervento per indagare sulle possibili cause ambientali della malattia. Ho chiesto al Berkeley City Council di intervenire presso l’Università della California affinché usino le loro risorse tecniche ed intellettuali per studiare questa malattia. Sotto la saggia guida di Wall Street e delle compagnie assicurative, la medicina negli Stati Uniti è precipitata in un sorprendente stato di degenerazione. La reazione del Center for Desease Control è letargica. Un semplice microscopio elettronico consente di vedere la struttura di queste fibre ed uno strumento come questo dovrebbe essere in dotazione di tutti gli ospedali. Ovviamente abbiamo urgente bisogno di terapie.
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scienza
martedì 9 gennaio 2007
USA, avvistato Ufo all'aeroporto di Chicago
Fonte : ufologia.net
Collaborazione : tgcom.it
L'autorita' di controllo dell'aviazione, la "Federal Aviation Administration", pensano si sia trattatato di un fenomeno meteorologico. Ma i dipendenti di una compagnia aerea giurano di aver visto il disco volante , ecco come le autorità cercano subito di smentire il caso .
Ancora un avvistamento di un cosiddetto oggetto volante non identificato. Questa volta in Usa, dove un enorme disco volante sarebbe stato visto a novembre sopra l'aeroporto internazionale O'Hare di Chicago. La rivelazione è stata fatta al Chicago TribuneI da alcuni dipendenti della compagnia aerea United Airlines, che sono stati testimoni dell'evento. L'Ufo si è poi allontanato tanto velocemente da bucare le nuvole.
Secondo quanto dichiarato, intorno alle 16 del pomeriggio alcune persone hanno visto chiaramente un oggetto a forma di disco e privo di oblò che stazionava a mezz'aria sul terminal C dell'aeroporto, prima di sparire dopo qualche istante.
La Faa, l'ente americano per l'aviazione civile, ha negato di avere avuto notizia di un simile avvenimento e un suo portavoce ha detto che non è stata aperta nessuna inchiesta.
A smontare il caso ci pensa lo stesso giornale, di solito molto attento a questo tipo di eventi, affermando che il misterioso oggetto potrebbe essere stato anche una sonda o un qualche veicolo militare segreto in un volo sperimentale.
Chicago, 1 gennaio 2007 - Le autorita' federali degli Stati Uniti rispondono scettiche e dicono che probabilmente si tratta solo di condizioni atmosferiche "particolari", ma i dipendenti della compagnia aerea americana giurano: lo scorso autunno, hanno visto volare un oggetto strano e misterioso nei cieli dell'aeroporto O-Hare Airport di Chicago.
Che si tratti di un ufo? Secondo le testimonianze raccolte, l'oggetto avrebbe volato senza alcuna luce, e sarebbe rimasto in prossimita' dell'aeroporto, prima di scomparire tra le nuvole. L'autorita' di controllo dell'aviazione, la "Federal Aviation Administration" ha ammesso di aver ricevuto una telefonata dalla torre di controllo di O'Hare, precisamente da parte di un dipendente United.
Tuttavia, nessun controllore di volo avrebbe visto l'oggetto misterioso a forma di disco. Elizabeth Isham Cory, portavoce dell'FAA, ha detto inoltre che anche i controlli con il radar hanno dato esito negativo.
"La nostra tesi e' che si e' trattato di un fenomeno meteorologico - ha detto Cory - Quella notte, c'erano condizioni atmosferiche perfette in termini di basse nuvole e di molta luce proveniente dall'aeroporto. Quando la luce colpisce le nuvole, a volte si possono vedere cose molto bizzarre".
E Craig Brzych, controllore di volo dell'aeroporto, ha risposto divertito. "Volare sette milioni di anni luce per arrivare a O'Hare e poi decidere di tornare a casa soltanto perche' le piste erano occupate, e' semplicemente inaccettabile".
Ma la battuta non fa ridere affatto i testimoni oculari che, intervistati dal Chicago Tribune, ammettono di essere frustrati per il fatto che ne' il governo, ne' la compagnia aerea hanno deciso di avviare un'indagine sul caso.
Collaborazione : tgcom.it
L'autorita' di controllo dell'aviazione, la "Federal Aviation Administration", pensano si sia trattatato di un fenomeno meteorologico. Ma i dipendenti di una compagnia aerea giurano di aver visto il disco volante , ecco come le autorità cercano subito di smentire il caso .
Ancora un avvistamento di un cosiddetto oggetto volante non identificato. Questa volta in Usa, dove un enorme disco volante sarebbe stato visto a novembre sopra l'aeroporto internazionale O'Hare di Chicago. La rivelazione è stata fatta al Chicago TribuneI da alcuni dipendenti della compagnia aerea United Airlines, che sono stati testimoni dell'evento. L'Ufo si è poi allontanato tanto velocemente da bucare le nuvole.
Secondo quanto dichiarato, intorno alle 16 del pomeriggio alcune persone hanno visto chiaramente un oggetto a forma di disco e privo di oblò che stazionava a mezz'aria sul terminal C dell'aeroporto, prima di sparire dopo qualche istante.
La Faa, l'ente americano per l'aviazione civile, ha negato di avere avuto notizia di un simile avvenimento e un suo portavoce ha detto che non è stata aperta nessuna inchiesta.
A smontare il caso ci pensa lo stesso giornale, di solito molto attento a questo tipo di eventi, affermando che il misterioso oggetto potrebbe essere stato anche una sonda o un qualche veicolo militare segreto in un volo sperimentale.
Chicago, 1 gennaio 2007 - Le autorita' federali degli Stati Uniti rispondono scettiche e dicono che probabilmente si tratta solo di condizioni atmosferiche "particolari", ma i dipendenti della compagnia aerea americana giurano: lo scorso autunno, hanno visto volare un oggetto strano e misterioso nei cieli dell'aeroporto O-Hare Airport di Chicago.
Che si tratti di un ufo? Secondo le testimonianze raccolte, l'oggetto avrebbe volato senza alcuna luce, e sarebbe rimasto in prossimita' dell'aeroporto, prima di scomparire tra le nuvole. L'autorita' di controllo dell'aviazione, la "Federal Aviation Administration" ha ammesso di aver ricevuto una telefonata dalla torre di controllo di O'Hare, precisamente da parte di un dipendente United.
Tuttavia, nessun controllore di volo avrebbe visto l'oggetto misterioso a forma di disco. Elizabeth Isham Cory, portavoce dell'FAA, ha detto inoltre che anche i controlli con il radar hanno dato esito negativo.
"La nostra tesi e' che si e' trattato di un fenomeno meteorologico - ha detto Cory - Quella notte, c'erano condizioni atmosferiche perfette in termini di basse nuvole e di molta luce proveniente dall'aeroporto. Quando la luce colpisce le nuvole, a volte si possono vedere cose molto bizzarre".
E Craig Brzych, controllore di volo dell'aeroporto, ha risposto divertito. "Volare sette milioni di anni luce per arrivare a O'Hare e poi decidere di tornare a casa soltanto perche' le piste erano occupate, e' semplicemente inaccettabile".
Ma la battuta non fa ridere affatto i testimoni oculari che, intervistati dal Chicago Tribune, ammettono di essere frustrati per il fatto che ne' il governo, ne' la compagnia aerea hanno deciso di avviare un'indagine sul caso.
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ufo
lunedì 8 gennaio 2007
Effetto serra : Warning !
Fonte : corriere.it
Collaborazione : mystero
Nel 2050 il Mediterraneo dovrà fare i conti con la carenza di acqua. E i flussi turistici si sposteranno verso il Nord Europa.
Il surriscaldamento globale potrebbe avere serie conseguenze per tutti, compresa l'economia italiana.
FLUSSI - Verso il 2050 le nazioni del Nord Europa potrebbero avere benefici dall'aumento delle temperature, ma le regioni del Mediterraneo dovranno combattere con la mancanza di acqua e la diminuzione dei turisti. Secondo l'indagine, che sarà diffusa nelle prossime settimane, il mare del Nord diventerà più caldo e i flussi turistici dal nord verso il sud (circa 100 milioni di persone all'anno, pari a 100 miliardi di euro) rallenteranno «con drammatiche conseguenze per le economie di Spagna, Grecia e Italia».
COSTI E DECESSI - Se la temperatura media annua dovesse alzarsi di 3 gradi centigradi entro il 2071, si verificheranno 87 mila decessi in più all'anno; se il rialzo sarà invece di 2,2 °C i decessi potranno arrivare a 36 mila. Secondo lo studio della Commissione, l'economia dell'Italia e degli altri Paesi del Mediterraneo verrebbe colpita a causa della «siccità, della ridotta fertilità del suolo, degli incendi e di altri fattori dovuti ai cambiamenti climatici». Nell'Europa settentrionale i raccolti aumenterebbero del 70%, mentre dell'Europa meridionale si ridurrebbero del 20% e il livello del mare potrebbe salire anche di un metro. Entro il 2020 il costo totale del surriscaldamento potrebbe arrivare a 4,4 miliardi di euro con un rialzo della temperatura di 2,2 °C rispetto agli anni Novanta; con un aumento di 3 °C i costi salirebbero a 5,9 miliardi, e fino 42,5 miliardi entro il 2080.
DIFESA - Un piano di difesa delle coste e delle spiagge potrebbe però nel lungo periodo ridurre i costi a 2,2 miliardi l'anno. Ma le acque oceaniche diventeranno più acide con gravi conseguenze sulla pesca: i pesci migreranno verso Nord e l'Europa sarà sempre più a rischio alluvioni. La Commissione vorrebbe includere anche metano e ossido di azoto tra i gas serra: riducendo la loro produzione il surriscaldamento dovrebbe rallentare. Lo scorso anno uno studio del governo belga ha riscontrato che una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 15-30% tra il 1990 e il 2020 non avrebbe un impatto complessivo sull'occupazione, grazie ai nuovi posti che dovrebbero essere creati nei settori dell'alta tecnologia come quelli dell'energia rinnovabile. «La riduzione delle emissioni globali nel 2050 a un livello che sia inferiore del 25% rispetto al 1990 - conclude lo studio - è realizzabile sia tecnicamente sia economicamente».
IL MINISTRO: «PRIORITA' MONDIALE» - Tempestivo il commento del presidente dei Verdi e ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio: «I cambiamenti climatici in atto sono una vera priorità, per l'Italia e per tutta la comunità internazionale, e devono essere affrontati per tempo e con determinazione - auspica il ministro -. Piuttosto che perdersi in polemiche sterili, la politica dovrebbe occuparsi dei veri problemi. E pensare che ancor oggi c'è chi crede che l'emergenza sia la legge elettorale e vede nel Protocollo di Kyoto un ostacolo allo sviluppo».
Collaborazione : mystero
Nel 2050 il Mediterraneo dovrà fare i conti con la carenza di acqua. E i flussi turistici si sposteranno verso il Nord Europa.
Il surriscaldamento globale potrebbe avere serie conseguenze per tutti, compresa l'economia italiana.
FLUSSI - Verso il 2050 le nazioni del Nord Europa potrebbero avere benefici dall'aumento delle temperature, ma le regioni del Mediterraneo dovranno combattere con la mancanza di acqua e la diminuzione dei turisti. Secondo l'indagine, che sarà diffusa nelle prossime settimane, il mare del Nord diventerà più caldo e i flussi turistici dal nord verso il sud (circa 100 milioni di persone all'anno, pari a 100 miliardi di euro) rallenteranno «con drammatiche conseguenze per le economie di Spagna, Grecia e Italia».
COSTI E DECESSI - Se la temperatura media annua dovesse alzarsi di 3 gradi centigradi entro il 2071, si verificheranno 87 mila decessi in più all'anno; se il rialzo sarà invece di 2,2 °C i decessi potranno arrivare a 36 mila. Secondo lo studio della Commissione, l'economia dell'Italia e degli altri Paesi del Mediterraneo verrebbe colpita a causa della «siccità, della ridotta fertilità del suolo, degli incendi e di altri fattori dovuti ai cambiamenti climatici». Nell'Europa settentrionale i raccolti aumenterebbero del 70%, mentre dell'Europa meridionale si ridurrebbero del 20% e il livello del mare potrebbe salire anche di un metro. Entro il 2020 il costo totale del surriscaldamento potrebbe arrivare a 4,4 miliardi di euro con un rialzo della temperatura di 2,2 °C rispetto agli anni Novanta; con un aumento di 3 °C i costi salirebbero a 5,9 miliardi, e fino 42,5 miliardi entro il 2080.
DIFESA - Un piano di difesa delle coste e delle spiagge potrebbe però nel lungo periodo ridurre i costi a 2,2 miliardi l'anno. Ma le acque oceaniche diventeranno più acide con gravi conseguenze sulla pesca: i pesci migreranno verso Nord e l'Europa sarà sempre più a rischio alluvioni. La Commissione vorrebbe includere anche metano e ossido di azoto tra i gas serra: riducendo la loro produzione il surriscaldamento dovrebbe rallentare. Lo scorso anno uno studio del governo belga ha riscontrato che una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 15-30% tra il 1990 e il 2020 non avrebbe un impatto complessivo sull'occupazione, grazie ai nuovi posti che dovrebbero essere creati nei settori dell'alta tecnologia come quelli dell'energia rinnovabile. «La riduzione delle emissioni globali nel 2050 a un livello che sia inferiore del 25% rispetto al 1990 - conclude lo studio - è realizzabile sia tecnicamente sia economicamente».
IL MINISTRO: «PRIORITA' MONDIALE» - Tempestivo il commento del presidente dei Verdi e ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio: «I cambiamenti climatici in atto sono una vera priorità, per l'Italia e per tutta la comunità internazionale, e devono essere affrontati per tempo e con determinazione - auspica il ministro -. Piuttosto che perdersi in polemiche sterili, la politica dovrebbe occuparsi dei veri problemi. E pensare che ancor oggi c'è chi crede che l'emergenza sia la legge elettorale e vede nel Protocollo di Kyoto un ostacolo allo sviluppo».
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martedì 2 gennaio 2007
Il razzo vettore "Soyuz-2"
Mercoledi' sera dal cosmodromo della citta' siberiana di Bajkonur e' stato lanciato in orbita il razzo vettore "Soyuz-2" sul quale e' stato installato l'ultramoderno e potentissimo telescopio di fabbricazione francese "COROT". Adesso all'apparato unico nel suo genere, della lunghezza complessiva di 30 centimetri, spettera' il compito di monitorare circa 120.000 stelle nei prossimi tre anni.
Questo monitoraggio aiuterà gli scienziati a capire se ci sono altre forme di vita nell'universo e se ci sia un pianeta simile o uguale alla Terra , "il telescopio COROT e' in grado di , a differenza dei telescopi utilizzati finora, di vedere pianeti di dimensioni medie, pressapoco di due volte superiori alla Terra. Con i telescopi utilizzati in precedenza eravamo in grado di osservare solamente quelli piu' grandi, di dimensioni simili a Giove", ha dichiarato Daniel Rua, uno dei coordinatori del progetto.
Questo monitoraggio aiuterà gli scienziati a capire se ci sono altre forme di vita nell'universo e se ci sia un pianeta simile o uguale alla Terra , "il telescopio COROT e' in grado di , a differenza dei telescopi utilizzati finora, di vedere pianeti di dimensioni medie, pressapoco di due volte superiori alla Terra. Con i telescopi utilizzati in precedenza eravamo in grado di osservare solamente quelli piu' grandi, di dimensioni simili a Giove", ha dichiarato Daniel Rua, uno dei coordinatori del progetto.
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lunedì 1 gennaio 2007
Agenzia spaziale francese : pubblicherà 1600 video sugli UFO
Fonte : mystero
L'agenzia spaziale francese pubblicherà online il suo archivio di avvistamenti di Ufo e altri fenomeni , sul sito cnes.fr , il numero dei video archiviati e messi online sarà di 1600 , disponibili entro la fine di gennaio o a metà febbraio .
L'agenzia spaziale francese pubblicherà online il suo archivio di avvistamenti di Ufo e altri fenomeni , sul sito cnes.fr , il numero dei video archiviati e messi online sarà di 1600 , disponibili entro la fine di gennaio o a metà febbraio .
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